Un Dio che “si ferma” nella società della competizione

Autore: Tomasz Kociuba, Voce: Lorella Giampietro, Adattamento video: Marco Staffolani

Ripensiamo per un attimo alla liturgia del mercoledì delle Ceneri. Tutti conoscono la celebre frase che viene pronunciata dal prete nel momento in cui pone le ceneri in testa ai fedeli: memento homo, quia pulvis es et in pulverem reverteris (Ricorda, uomo, che sei polvere e nella polvere ritornerai). Sono parole profonde, cariche di significato, in quanto ricordano forse l’unica verità certa che sopravvive all’età del pensiero debole, per ricordare il filosofo Gianni Vattimo: il fatto che si muore. Sembra una ovvietà, ma non è scontata, perché l’atteggiamento che si ha nei confronti della morte è in grado di definire il proprio stile di vita, ha un significato esistenziale (Heidegger). Il Papa nella sua omelia ha paragonato la cenere alla mondanità: lo stile di vita che la mondanità offre è come polvere; basta una folata di vento per farla scomparire. E non ha tutti i torti. Ma che cos’è questa mondanità? E cosa propone il messaggio evangelico?

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Dal Concilio Vaticano II a Francesco. Criticità e prospettive di un cammino dialogico.

Diretta Facebook alle 17.00 4 Marzo 2023
Concilio Vaticano II a Francesco. criticità e prospettive di un cammino dialogico.

Presentazione del libro di Don Marco Torraca. Interverranno Sua Eccellenza Monsignor Ciro Miniero, il professor Giuseppe Lorizio, il professor Antonio De Vita, sarà presente l’autore. Modera Giuseppe De Caro.

Anteprima della prefazione (riprodotta su Avvenire del 4 Marzo 2023) del prof. Lorizio (segue in tre parti)

Su un pianeta ferito e, per alcuni, agonizzante, l’umanità vive un momento particolare di lacerazione e di conflitto armato […]. E, poiché non è estranea alle umane vicende, la comunità dei credenti in Cristo partecipa della divisione e della lacerazione. Un contesto come questo potrebbe implicare un
atteggiamento di rassegnazione e di sfiducia soprattutto nei confronti del dialogo fra confessioni […]. In controtendenza si cerca di seminare piccoli, ma si spera significativi, gesti, tesi a significare e rappresentare il desiderio autenticamente cristiano di perseguire il dialogo, che si ritiene più che necessario soprattutto in momenti di tragica crisi come quello che stiamo vivendo. Fra queste iniziative risulta particolarmente interessante e ci auguriamo possa diventare anche efficace, questo lavoro di Marco Torraca sulla necessità del dialogo interreligioso ed interconfessionale.

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Cristianesimo ed Europa, pace e Vangelo

Le radici del Vangelo non sono europee. Esso è scritto in lingua greca da autori ebrei, che hanno vissuto gli eventi e la sequela del Nazareno. Esso è rivolto primariamente a piccole comunità (inizialmente minoranze giudaiche o pagane di lingua greca) che hanno la necessità di fissare in modo scritto la storia di Colui in cui hanno iniziato a credere tramite una testimonianza orale.

Anche le radici del Cristianesimo non sono europee. Se con il termine intendiamo il riconoscimento (esterno) sociale di un gruppo che professa la sua religione nell’ebreo Gesù detto il Cristo, gli Atti degli Apostoli ci ricordano che non in Europa ma «ad Antiochia per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani» (cf. At 11,26).

Continua lettura su SettimanaNews.it 6 febbraio 2023 (di Marco Staffolani)