Autore: Tomasz Kociuba, Voce: Lorella Giampietro, Adattamento video: Marco Staffolani
Ripensiamo per un attimo alla liturgia del mercoledì delle Ceneri. Tutti conoscono la celebre frase che viene pronunciata dal prete nel momento in cui pone le ceneri in testa ai fedeli: memento homo, quia pulvis es et in pulverem reverteris (Ricorda, uomo, che sei polvere e nella polvere ritornerai). Sono parole profonde, cariche di significato, in quanto ricordano forse l’unica verità certa che sopravvive all’età del pensiero debole, per ricordare il filosofo Gianni Vattimo: il fatto che si muore. Sembra una ovvietà, ma non è scontata, perché l’atteggiamento che si ha nei confronti della morte è in grado di definire il proprio stile di vita, ha un significato esistenziale (Heidegger). Il Papa nella sua omelia ha paragonato la cenere alla mondanità: lo stile di vita che la mondanità offre è come polvere; basta una folata di vento per farla scomparire. E non ha tutti i torti. Ma che cos’è questa mondanità? E cosa propone il messaggio evangelico?
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