
Recensione di Giuseppe Lorizio al volume di Leonardo Messinese “Nel castello di Emanuele Severino”, su RdT 2/2022
Il credente o il teologo che intenda immergersi nell’opera e nel pensiero di uno dei filosofi italiani contemporanei speculativamente più profondi, quale appunto credo sia Emanuele Severino, qualora non ne avesse letto gli scritti o ascoltato le conferenze, avrà certo bisogno di una guida, competente e dotata del necessario spirito critico, onde non rimanere imprigionato in quello che il collega Leonardo Messinese chiama “castello”, mentre io oso definire “labirinto”, della sua filosofia. A meno che non si intenda la metafora del castle in senso kafkiano. Immediatamente ci raggiunge una domanda: perché correre questo rischio?


